Biografia

Laura very special

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Nata a Solarolo, piccolo paesino nel Nord Italia (3.000 abitanti), Laura inizia la sua carriera nel 1993, quando vince il prestigioso Festival della Canzone Italiana a San Remo. Solo diciottenne, irrompe cosi' nella scena musicale mondiale e, da allora, viene acclamata in tutto il mondo, guadagnando una lunga serie di premi. Tra i suoi diversi riconoscimenti, troviamo l'importante World Music Award come "Best-Selling Italian Artist", il premio Lo Nuestro come rivelazione tra i cantanti di lingua latina presenti sul mercato USA, l'I.F.P.I. Platinum Europe Award, e ben 4 nomination ai Latin Grammy Awards del 2001 (anche nella categoria "Miglior Album Pop Femminile").

I precedenti album di Laura , cinque cantati in italiano e quattro in spagnolo, piu' un "Best of" (tutti pubblicati dalla Warner Music) , sono stati 30 volte disco di platino in Italia, 21 volte in Spagna, 18 in Brasile, 12 in Svizzera e 10 in Cile, ma la lista potrebbe continuare, considerando le enormi vendite registrate in Messico, Argentina, Francia, Olanda, Belgio, Danimarca, Svezia, Finlandia e Portogallo. Inoltre, ha venduto quasi 1 milione di album negli Stati Uniti per il mercato latino.

La raccolta "THE BEST OF LAURA PAUSINI", uscita nell'autunno 2001, rappresenta il passo conclusivo della prima fase della sua carriera, ma, allo stesso tempo, introduce alcuni dei nuovi elementi che caratterizzano la sua crescita musicale. Il nuovo album include due brani inediti: "E ritorno da te / Volvere' junto a ti" e "Una storia che vale / Dos historias iguales" e versioni ri-arrangiate di alcuni dei suoi piu' grandi successi internazionali, come "Non c'e' / Se fue'" e "Seamisai / Cuando se ama", cantata in duetto con Gilberto Gil.

I suoi spettacolari concerti hanno appassionato migliaia di fan in tutto il mondo e, nel corso della sua strepitosa carriera, la Pausini si e' esibita, tra l'altro, per eventi di alto livello, tra cui il Concerto di Natale alla presenza di Papa Giovanni Paolo II nel 1997 e il "Pavarotti & Friends" nel 1999.

Nel 1998 Laura canta per la prima volta in lingua inglese, interpretando una canzone scritta per lei da Phil Collins. "La televisione italiana voleva dedicarmi una serata" spiega Laura, "ed io volevo invitare alcuni artisti che apprezzavo. Ho pensato subito a Phil perche' e' uno dei miei cantautori preferiti. Lui accetto' di venire in Italia e insieme lavorammo molto bene. Quindi scrisse questa canzone per me, intitolata "Looking For An Angel".  

Prima dell'uscita di "FROM THE INSIDE" quest'anno, Laura aveva gia' cantato in inglese per due colonne sonore pubblicate dalla Atlantic: "One more time" (scritta da Richard Marx e prodotta da David Foster) per il film "MESSAGE IN A BOTTLE" (1999) e "The Extra Mile" per "POKEMON 2000: THE POWER OF ONE".   

"La decisione di contribuire alla colonna sonora di Pokemon e' stata molto difficile" dice Laura, "perche' nonostante io sia un'artista emergente  negli Stati Uniti, ho iniziato questo tipo di carriera dieci anni fa in Europa. E voglio continuare a maturare come artista.

L'offerta di Pokemon e' arrivata in un momento in cui volevo fare un passo avanti musicalmente, quindi l'idea di cantare una canzone per bambini all'inizio mi e' sembrata una contraddizione. Quando, pero', ho effettivamente ascoltato il brano, ho sentito che aveva un significato profondo e cosi' ho deciso di accettare".

"Avevo bisogno di una sfida del genere nella mia carriera. Anche se ho solo 28 anni, ho vissuto tante esperienze, tanto che alcuni miei amici mi hanno detto, Ok, adesso fermati e goditi la vita, hai fatto un sacco di cose'.  Musicalmente parlando, non voglio pensare di essere gia'  arrivata. Quindi non vedo l'ora di ricominciare in America. Alcuni artisti europei mi hanno detto che sono pazza a voler iniziare di nuovo la lunga trafila di cose da fare prima di raggiungere il successo. Ma io sono una persona curiosa e voglio provare."

"Non voglio diventare una star, ma e' successo qualcosa di molto speciale nella mia vita. Ho iniziato a cantare quando avevo otto anni nei piano bar con mio padre. L'ho fatto per dieci anni e poi, quando ho vinto il Festival di San Remo, ho realizzato un grande sogno, non desideravo nulla di piu'. Quindi tutto quello che e' successo in seguito sono occasioni che ho preso al volo e realizzato. Sono una persona che capisce l'importanza di afferrare quello che la fortuna ti mette a disposizione."

"FROM THE INSIDE" e' stato realizzato in ben due anni a causa degli innumerevoli impegni internazionali di Laura. "I miei fan sono importantissimi per me", dice Laura, "e le esperienze nei diversi paesi mi hanno insegnato molto, come esibirmi, come crescere. Quindi impiegare due anni per registrare il mio primo album in inglese mi ha dato il tempo necessario per sentirmi a mio agio e capire chi fossero i produttori e gli autori piu' adatti a questo tipo di lavoro. Ho lavorato e parlato con loro perche' capissero cosa volevo e cosa non mi piaceva. E questo mi ha reso molto felice, perche' non volevo semplicemente sentirmi come un'altra artista che cantava in inglese; volevo provare esattamente tutto quello che avevo vissuto negli ultimi dieci anni cantando in italiano, spagnolo e portoghese."                       

"I cantanti americani usano gia' un linguaggio universale, ma io credo di essere piu' fortunata di tutti loro. Proprio perche' non sono nata in un paese di lingua inglese, ho dovuto imparare lo spagnolo e il portoghese per arrivare dove volevo. Cantare in quelle lingue, e ora in inglese, ha significato entrare in contatto con diverse culture che ora sono in grado di capire. Sento che questo mi ha aiutato come artista e come donna ad allargare il mio patrimonio culturale".

Insomma "FROM THE INSIDE" ha ricevuto l'apporto di culture differenti ma anche di diversi stili, grazie alla collaborazione di diversi produttori. "In Italia e' raro avere molti produttori per uno stesso album, quindi avere questa possibilita'  e' stato eccitante per me"

Uno dei primi produttori a lavorare per questo disco e' stato KC Porter, che Laura chiama il suo "main man". Quando la Atlantic mi ha proposto di realizzare un album in inglese, ho detto "Va bene, ma voglio essere affiancata dalla persona giusta. Avevo molti idoli, ma avevo anche bisogno di qualcuno che mi facesse sentire a mio agio, permettendomi di essere onesta e libera di dire cio' che provavo. Sono una persona molto diretta, a volte troppo. Ho incontrato KC due anni e mezzo fa a New York ed e' grazie a lui che ho preso la decisione finale di realizzare un disco in inglese."

E infatti KC non solo ha prodotto 4 brani dell'album ("Every Day Is A Monday", "You Are", Without You" e "It's Not Goodbye"), ma e' anche uno dei produttori esecutivi, insieme a Laura stessa, al suo manager Alfredo Cerruti, ai presidenti della Atlantic, Ron Shapiro e Craig Kallman, e a Ruby Marchand (A&R della Warner Music International).

Inaspettatamente una delle canzoni prodotte da KC, "Every Day Is A Monday", sebbene "nata" in inglese, ha avuto successo prima in Europa e Sud America, tradotta in italiano e spagnolo ("Il Mio Sbaglio Piu' Grande"), e ha fatto vincere a KC Porter il premio come "Miglior Produttore" ai Latin Grammy del 2001.

L'unico altro brano che non compare per la prima volta nell'album "FROM THE INSIDE" e' "It's Not Goodbye" ("In Assenza Di Te"), pubblicato in italiano nel 1998: il testo e' stato adattato in inglese da Shelly Peiken (Celine Dion).

Il primo singolo "Surrender" e' stato prodotto da John Shanks ed e' un fantastico pezzo pop. "Alcuni dei mie vecchi fan potrebbero essere sorpresi ascoltando Surrender", commenta Laura "poiche' i primi singoli tratti dai miei album sono sempre state ballate. Ma Surrender mi ha convinto a provare un nuovo modo di partire, e' una canzone che sento davvero mia, seppur diversa dal solito stile e stato d'animo: non sono il genere di persona che si arrende facilmente davanti alle diverse situazioni, eccetto quando si tratta della persona che amo. Quindi credo che questa canzone mi rappresenti molto bene."

Due dei brani del disco, quello che da' il titolo all'album stesso, "Love Comes From The Inside", e "Every Little Thing You Do", sono stati prodotti da Patrick Leonard. "Ero molto attratta dall'idea di lavorare con lui, non solo perche' e' una persona di grande successo, ma anche perche' e' un vero musicista, capace di utilizzare la tecnologia per creare nuovi suoni senza screditare la musica stessa. Mi e' piaciuto molto lavorare con lui. Abbiamo provato "Every Little Thing You Do" solo con piano (Patrick) e voce (io con un microfono di fronte a lui) e il risultato stato talmente meraviglioso, vero ed emozionante, che abbiamo deciso di inserire nell'album anche questa versione acustica, oltre a quella registrata con tutta la band. E' l'ultima canzone dell'album ed  davvero speciale per me."

La canzone che apre il disco, "I Need Love", e' stata prodotta da Guy Roche. "Guy mi ha insegnato con molta tranquillita' a cantare senza nessuno stress intorno a me. Il brano seguente, "Do I Dare", prodotto da Evan Rogers e Carl Sturken, rappresenta perfettamente come mi sento in questo momento: osare e' difficile ma non provarci e' stupido".

Riflettendo sul lavoro che ha portato alla realizzazione di "FROM THE INSIDE", Laura racconta: "E' stata una strana esperienza trascorrere un cosi' lungo periodo in America. Puo' essere rischioso lasciare, anche se solo per un po', i paesi in cui hai gia' una grande carriera. Ci sono giorni in cui penso "Spero che i miei fan capiscano che questo e' un passo importante per me e continuino a seguirmi. Sono del segno del Toro e, anche se non credo molto nell'astrologia, quando leggo le caratteristiche del mio segno, mi ci riconosco molto. Sono una persona davvero ostinata e amo molto il mio lavoro. E ora che ho questa grande opportunita' voglio lottare fino alla fine. Che funzioni o meno, sono sicura di avere la forza di provarci e di crescere. E forse proprio perche' ho gia' cosi' tanto, potrebbe sembrare strano volere di piu'. Ma perche' no?"

"Vengo da un piccolo paesino in Italia, dove conosco ogni singolo abitante: tutti loro hanno seguito la mia carriera e sanno esattamente dove sono arrivata, e non riescono a credere che tutto questo sia successo ad una persona che viene da li'. E in un certo senso so, in piccola parte, di rappresentare il mio paese: e' una grande responsabilita' e, forse, e' proprio per questo che voglio soltanto fare il mio meglio."